Lunedì 8 novembre Nicolai Lilin è stato ospite del programma Alhambra-dove ogni libro è un viaggio per presentare “Putin, l’ultimo zar” in un’intervista esclusiva.

L’autore ha parlato del fenomeno Putin come della metamorfosi di un’anima a contatto con il potere assoluto ma si è anche espresso su temi scottanti come l’omicidio di Anna Politkovskaya o il caso Navalny, raccontando infine delle sue esperienze sul set di Educazione siberiana, film tratto dal suo romanzo con la regia di Gabriele Salvatores.

“Chi ha ammazzato la Politkovskaya? Non è stato Putin, come molti dicono. Quelli che sono davvero sensibili alle indagini dei giornalisti sulla corruzione sono i burocrati, lei stava indagando sui burocrati militari ed è rimasta ammazzata dai corrotti che venivano dall’esercito russo.”

Un racconto a 360°, il ritratto di un artista di livello internazionale e del suo ultimo libro, Putin, l’ultimo zar. Riascolta il podcast!


“C’è una piramide di potere costruita su diversi strati, se qualche giornalista li attacca e la situazione non si risolve in modo positivo o un uomo di potere viene allontanato o muore il giornalista. Ma dire che Putin è dietro la morte dei giornalisti è come dare la colpa a Hitler per tutto ciò che è accaduto nella Seconda Guerra Mondiale. Putin ha persino lottato contro questa cosa.”