di Panchina Lunga

La partita è finita, incredibile la Svezia va al mondiale del 2018 in Russia e noi stiamo a casa, incredibile.. delusione sui volti dei nostri giocatori e ora partono i fischi di S.Siro…sono immagini che non avremmo mai voluto commentare.

E’ passato un anno dalla gara di ritorno per i playoff mondiali, ma sembra passato molto più tempo e, a giorni, la nostra nazionale tornerà sul luogo del delitto sportivo più grande degli ultimi 60 anni.

Totalmente rivoluzionata negli uomini ai vertici della federazione dopo una lunga gestazione e soprattutto sul campo dove l’avvento di Giugno del nuovo CT Mancini, a livello di giocatori e idee tattiche sta iniziando un lungo percorso che ci deve portare ai campionati europei del 2020.

Il nuovo Ct, rispetto all’undici iniziale di un anno fa, oltre al modulo, cambierà sicuramente sei undicesimi della squadra che, in ben 180 minuti, non era riuscita a segnare nemmeno una rete alla Svezia, squadra modesta, con un calcio molto scolastico che poi nel mondiale russo si è comunque spinta fino ai quarti di finale contro l’Inghilterra di Southgate e Kane.

Il problema del gol, che un anno fa ci è costato il pass per la Russia, tuttora è uno dei problemi maggiori della nostra squadra

Pur esprimendo diversi giocatori pronti per palcoscenici internazionali (Chiesa e Barella su tutti), oltre alla maturazione di “giovani vecchi” come Bernardeschi o Insigne, probabilmente manca ancora di un centravanti che risolva anche i match più difficili, visto che l’ultima rete di un attaccante è datata Giugno 2018 (con Zaza in amichevole contro l’Olanda), mentre in gare ufficiali bisogna tornare al gol di Immobile nel Settembre 2017 contro Israele.

La volontà nel cercare il risultato tramite il gioco e gli ottimi risultati delle squadre di club nelle coppe europee possono portare ad un miglior rendimento dei nostri calciatori, anche visti i risultati delle nostre nazionali giovanili negli ultimi anni: bisognerà metterli alla prova e farli crescere, sia dal punto di vista tecnico che mentale e nulla ci si potrà precludere.

La Francia campione del mondo insegna che ottime individualità in un contesto organizzato portano risultati, mentre Argentina e Portogallo (nostro avversario sabato a S. Siro in Nations League), seppur coi migliori giocatori al mondo, senza organizzazione non sempre raggiungono i risultati attesi, ed infatti la continua assenza di Cristiano Ronaldo in queste gare del Portogallo è probabilmente un modo intelligente di prepararsi al futuro, vista la carta d’identità del campione bianconero.

Questa sosta della Nazionale, che affronterà martedì 20/11 in amichevole gli USA, con in rosa, ricordiamo, anche i figli di due campionissimi visti in Italia anni fa (Klinsmann e Weah Jr, rispettivamente portiere e attaccante); ci auguriamo, oltre all’entusiasmo e a delle prove convincenti, che gli Azzurri portino qualche risultato importante per riaccendere una sana attenzione sulla nostra Nazionale, in vista del sorteggio per Euro 2020 del prossimo 2/12, dove questa volta saremo testa di serie proprio grazie alla tanto bistrattata e ignorata Nations League.