Raffaella Carrà è morta all’età di 78 anni. “Raffaella ci ha lasciati. E’ andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”. Con queste parole Sergio Japino – ex compagno della Carrà – ha dato il triste annuncio unendosi al dolore dei nipoti Federica e Matteo, di Barbara, Paola e Claudia Boncompagni, degli amici di una vita e dei collaboratori più stretti.
Cantante, ballerina, attrice, signora della tv, con il sorriso come biglietto da visita.
Provocatrice e rassicurante al tempo stesso ha saputo farsi amare da intere generazioni di italiani. Per oltre cinquant’anni con la sua arte e la sua musica ha combattuto contro stereotipi e discriminazioni. Ha parlato al mondo di libertà e gioia.
Raffaella Carrà si è spenta alle ore 16.20 di oggi 5 Luglio 2021, dopo una malattia che da qualche tempo aveva attaccato quel suo corpo così minuto eppure così pieno di energia. Una forza inarrestabile, che l’ha imposta ai vertici dello star system mondiale, una volontà determinata che fino all’ultimo non l’ha mai abbandonata, facendo si che nulla trapelasse della sua profonda sofferenza.
L’ennesimo gesto d’amore verso il suo pubblico e verso coloro che ne hanno condiviso l’affetto, affinché il suo personale calvario turbasse il luminoso ricordo di lei. Donna fuori dal comune eppure dotata di spiazzante semplicità, non aveva avuto figli ma di figli – diceva sempre lei – ne aveva a migliaia, come i 150mila fatti adottare a distanza grazie ad “Amore“, il programma che più di tutti le era rimasto nel cuore. Le esequie saranno definite a breve. Nelle sue ultime disposizioni, Raffaella ha chiesto una semplice bara di legno grezzo e un’urna per contenere le sue ceneri.
A Far L’Amore Comincia Tu rimane uno dei più grandi e sfrenati successi di Raffaella Carrà. Un inno potente datato 1977 in cui la donna “dà indietro all’uomo, un vuoto passionale, nel caso in cui dovesse portarla su di un letto vuoto inteso probabilmente come senza sostanza”.
L’uomo che porta la donna su un letto deve essere uomo oppure non avrà nulla in cambio e l’anno dopo con “Tanti auguri” e l’iconica frase “com’è bello far l’amore da Trieste in giù” ,segno di una conquista di libertà sessuale delle donne avviene curiosamente dopo che il fenomeno del femminismo aveva fornito supporto mediatico al caso del Massacro del Circeo dove, nel 1975, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez furono barbaramente seviziate e sequestrate (una delle due riuscirà a salvarsi e a denunciare i folli rampolli della borghesia di destra romana).
The Guardian l’ha osannata come Sex Symbol «l’icona culturale che ha insegnato all’Europa le gioie del sesso».
Stupenda e atletica, una vera spina nel fianco dei perbenisti e una fiaccola che arde viva in mano a donne indipendenti. Quel biondo ipnotico che ha fatto sognare generazioni di uomini, con assolutamente nulla da invidiare a bellezze storiche quali Gloria Guida e Edwige Fenech (ancorché Raffaella fosse più matura di entrambe) e quell’essere atletica e statuaria allo stesso tempo, l’hanno resa irresistibile.
Gli sketch con Gigi Proietti e le varie ospitate televisive per non parlare dei programmi condotti, primo fra tutti Sanremo Edizione 2001.
Tanto cuore e tanto sex appeal per una diva della quale parleremo ancora per i prossimi cinquant’anni, attualmente ancora senza rivali.
Che Donna la nostra Raffa Nazionale, conosciuta e apprezzata nel mondo intero! Una grinta pazzesca da far invidia, un’attitude da Rocker nell’anima, col quel piglio entusiasta per una vita vissuta pienamente nel migliore dei modi. Iconica, classica e trasgressiva insieme senza mai essere volgare. Showgirl completa, una vera professionista dello spettacolo, che con la sua semplicità ha dominato la scena televisiva per anni e conquistato diverse generazioni di telespettatori.
Un bagaglio di canzoni che fanno parte della cultura musicale italiana, e sono entrate nelle nostre case facendoci cantare e ballare a perdifiato: da Pedro a Tanti Auguri , da Ballo Ballo a Rumore.
Oggi vorremmo tutti “tornare indietro con il tempo”, e conserveremo nella memoria nazionale la sua inarrestabile forza e la sua risata contagiosa.