Due icone del mondo dello spettacolo che ci lasciano
di Angelo Chiodo
Il 2020 continua a farci male e ci porta via due grandi personaggi del mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento.
Due dei più illustri rappresentanti del cinema e del teatro andando oltre manica con un figlio di Scozia (cit. Braveheart) e con un “fijio de no’attri”….
Sean Connery e Gigi Proietti ci lasciano a 2 giorni di distanza l’uno dall’altro e se il primo rimane fedele alla propria privacy e all’austerità che si è portato dietro da quasi venti anni a questa parte (ultima apparizione in La leggenda degli uomini straordinari, 2003) morendo nel giorno delle streghe come fosse una notte avvolta nel mistero, il secondo invece decide di farlo non solo nel giorno dei morti (e qui riderebbe pure lui) ma anche nel giorno del suo ottantesimo compleanno… chi del resto non può avere un senso dell’umorismo quando nasce il giorno dei morti… una nuova mandrakata hanno detto in molti.
Il primo ha dato vita al personaggio più iconico, della letteratura prima e del cinema poi, britannica, l’agende James Bond 007 simbolo del maschio alfa per antonomasia, colui che “non deve chiedere mai”, l’egoiste, l’ego fatto uomo a cui tutte le donne cadono ai piedi e a cui leader e manigoldi devono inginocchiarsi…

Sinonimo di eleganza, bellezza, mascolinità e maturità con un sex appeal da far girare la testa a tre quarti di mondo. Inarrivabile nella sua interpretazione dell’agente segreto, forse solo Lazenby è riuscito a raggiungere la sua qualità, ma comunque sempre al di sotto del sir Sean, che non ha disdegnato apparizioni anche in pellicole di differente taglio come Highlander, dove di tagli se ne fanno tanti a suon di spade e come Il nome della rosa, tratto dal capolavoro letterario del nostro Umberto Eco.
Gigi Proietti invece doppia, fa teatro, cinema e gioca alle corse (in realtà solo nella finzione cinematografica) ma è un celeberrimo esempio di versatilità (doppia Stallone nel primo Rocky e un Drago in Dragonheart affiancato ad una attore in carne ed ossa magnifico, Dennis Quaid e Romeo, er mejo der colosseo, Gli Aristogatti)… e poi il Conte Duvall e gli innumerevoli intermezzi comici (disciotto, disciotto, disciotto….e ar cavajere nero nun je’ devi cagà er cazzo.) e le barzellette…..certo forse una comicità che non piace a tutti, specie ai più giovani, ma una comicità sicuramente che rimane, in un periodo dove si fa di tutto per creare o diventare un meme, ci accorgiamo del fatto che qualcuno ci era già riuscito prima.

Inutile elencare le partecipazioni ai film e l’elenco delle trovate che hanno reso geniali i due e quindi, noi di bmradio, versiamo una lacrima per ciascuno e cerchiamo di trovare un equilibrio interiore.
Mentre scriviamo l’articolo ascoltiamo contriti “Ne me quitte pàs” di Nina Simone, interpretata anche a teatro “dar Giggi” e pensiamo a 2 delle frasi per le quali maggiormente ricordiamo i due miti…
“…Il mio nome è Bond, James Bond…”, Sean Connery, 007: Licenza di Uccidere, 1962
“..C’ho certi cazzi Mafa’ che manco tu che sei pratica li hai visti mai…”, Gigi Proietti, Febbe da Cavallo, 1976